Sarah Hakenberg (DE)

La nonna aveva ancora del fegato. Se qualcuno affermava che un determinato alimento era cancerogeno, lei se lo metteva in bocca dicendo: «E allora? Anche la morte vuole la sua causa». E oggi? I bambini sono sotto costante sorveglianza dei genitori, gli adulti fanno noiosi viaggi tutto compreso e poche, troppo poche persone osano dire la loro (tranne che su Facebook). Il nuovo spettacolo di Sarah Hakenberg invoglia a tornare a osare! 

TODISCO & MESSERLI (CH)

Marco Todisco è un cantautore contemporaneo. Nato in Engadina come figlio di immigrati, si ispira a disparate culture. Nelle sue canzoni confeziona politica e mal d’amore con melodica italianità, ma non senza una pepata dose di ironia. Alle sue storie replica il percussionista Sämi Messerli, che con il corpo e la bocca riesce a imitare un’intera batteria. Todisco & Messerli sono rubacuori: adulatori e romantici, indomabili e sfrontati, con un repertorio che spazia dal folk al rap. 

schnyder&schnyder &schnyder&schnyder spielen eggimann (CH)

Con «schnyder&schnyder&schnyder&schnyder spielen eggimann» Willy Schnyder porta in scena la sua ampia collezione di opere di Ernst Eggimann messe in musica. Oltre allo stesso Willy Schnyder al pianoforte a coda, partecipano il bassista basilese Emanuel Schnyder, il sassofonista Patrick Schnyder, la giovane cantante jazz Géraldine Schnyder. Con le composizioni visive dell’illustratore Daniel Misteli risulta una situazione scenica straordinaria composta da poesia, musica e immagini proiettate, tale da evocare uno spettacolo di arti performative.

Karim Slama (CH)

Dopo tre diversi spettacoli, Karim Slama ritorna sul palco con un Best-of molto speciale. Il pubblico stabilisce il programma della serata con l’intrattenitore secondo il proprio gusto ed è costantemente coinvolto nelle decisioni sugli sketch da scoprire o rivedere. Non ci sono due serate uguali, ogni menu è composto «à la carte» con i migliori ingredienti degli ultimi 10 anni e servito sul palco da Karim Slama con la consueta, travolgente energia. 

Compagnia Tiziana Arnaboldi (CH)

Gendarmi & Ladri è uno spettacolo teatrale che interroga con ironia e umorismo il mondo dello sport e le istituzioni che lo governano. I due protagonisti, campioni della sconfitta, non perdono la speranza ed esplorano straordinari modi di giocare. Adatto a tutti, alterna comicità gestuale e verbale ed è recitato in italiano, tedesco e francese. Si presta a una riflessione sui valori dello sport nel contesto di una società sempre più competitiva. 

Philipp Galizia (CH)

Su una sedia, il narratore. Da una radio, una melodia. Un contrabbasso ci mette lo swing. Galizia racconta. Un gatto enigmatico dal cuore infranto. Un gatto loquace, canterino e filosoficamente caustico. Dotato di sette vite. Un gatto che cerca di capire un po’ il mondo e le persone che lo popolano. Con un piccolo aiuto del suo pensatore preferito, Socrate. E poi ci sono Germaine, la bellissima gatta vicina di casa, e l’amabile Giuseppe in odore di santità! 

La Débordante Compagnie (FR)

«Ce qui m’est dû» [Quello che mi è dovuto] è un momento di teatro coreografico che parte dall’intimità e dal corpo per interrogare crudamente il politico. Héloïse Desfarges e Antoine Raimondi raccontano, attraverso la danza e il gioco, la storia della propria presa di coscienza ecologista. Un modo non colpevolizzante, poetico e intelligente di partecipare alla lotta. Attingendo al pensiero di Naomi Klein, André Gorz, del Comitato Invisibile, il duo di attivisti artistici testimonia un’alternativa politica. 

Les Fils du Facteur (CH)

Da più di 6 anni, questo duo off-road composto da Sacha Maffli e Emilien Colin si aggira un po’ovunque. Bar, club, strada o festival, il luogo poco importa. I testi raccontano, denunciano, divertono o si interrogano. Canzone spesso arguta e festiva, talvolta melanconica ma mai troppo seria. Generosi sul palco, Les Fils du Facteur offrono freschezza, spontaneità e un’energia sorprendente! 

Les Diptik (CH)

Al Centro di Selezione del Dipartimento della Memoria, Brote e Nestor vivono le loro vite ordinarie, come due neuroni ordinari, in un comune cervello umano. Spetta a loro classificare i pacchetti dei ricordi, i pensieri incompiuti, i rimpianti, in breve, tutto ciò che attraversa la mente del loro umano. Ma arrivano sempre più ricordi. Si accumulano negli anfratti, in attesa d’assimilazione. Con Poscriptum, Les Diptik affrontano il tema dell’eccesso tramite l’impiego stranito del loro linguaggio clownesco. 

Fabian Flender (DE)

Fabian Flender si impiglia in un cavo del microfono, è troppo imbranato per togliersi la giacca e non riesce a ricordarsi due frasi. Per fortuna! La sua esilarante battaglia con gli oggetti quotidiani, mescolata con giocoleria e arti circensi, entusiasma e suscita irrefrenabile ilarità anche senza parole. È un sommo piacere ammirare questo signore goffo e amabile cimentarsi in ingegnose manovre. Un grandioso spettacolo di arti sceniche di piccolo formato! 

Christoph & Lollo (AT)

Christoph & Lollo cantano canzoni divertenti con contenuto e improvvisano dialoghi assurdi. Dopo aver cantato per dieci anni solo di saltatori con gli sci, oggi si dedicano prevalentemente alla critica sociale e all’osservazione della vita quotidiana. Il loro umorismo è raffinato e crudo, le canzoni cattive e divertenti, i dialoghi impertinenti e stravaganti. Interpretate con chitarra, pianoforte e una giusta dose di irriverenza, le loro canzoni vanno «dritte al cervello». 

Compagnie Les Vrais Majors (BE)

La Compagnie vi porta dietro le quinte di una creazione teatrale. Vorrebbe adattare un film tedesco degli anni’30 su un’ascensione in quota. Lo spettacolo oscilla tra finzione e realtà, dalla scena epica di un alpinista in vetta alla montagna alla cruda realtà dell’attore che dimentica il testo e i pantaloni. Sempre con queste domande ancora in sospeso: questo titolo in tedesco è una buona idea? Quale formaggio utilizzare per la raclette? Bjørg sfida la morte? 

Noga (CH)

La voce, tutto viene da lì per Noga. È il filo che unisce le sue vite ed esprime i suoi valori: libertà di essere, importanza della scelta, valore dell’esperienza, celebrazione della vita. Con Patrick Bebey (CharlElie Couture, Mory Kanté, Miriam Makeba o Arcade Fire) e Olivier Koundouno (Emily Loizeau, Dick Annegarn), Noga crea magia con suoni misti (pianoforte, violoncello, tastiere, sansa, flauto pigmeo, calabash) e a chi si lascia andare dischiude uno spazio benefico, tra coscienza ed evasione. 

Maria Augusta Balla (CH)

Lia è una donna. Lia è un’anziana. Non si sa quanti anni abbia. Forse 70, forse 80, forse anche di più. Lia è sola. Il luogo in cui si trova è un cimitero. Ci va tutti i giorni, con il caldo, con la neve, con il vento e anche quando piove. Come oggi che forse, dicono, pioverà. Con sguardo talvolta ingenuo, talvolta cinico, talvolta civettuolo, Lia viaggia dal suo presente ai ricordi del passato, accarezzando con ironia l’inspiegabile mistero che l’attende. 

CARA (EI/GB/DE)

CARA sono un gruppo musicale internazionale di folk celtico premiato con due Irish Music Awards. La band è composta da cinque musiciste e musicisti provenienti dall’Irlanda, dalla Scozia e dalla Germania che godono di un’eccellente reputazione per i loro arrangiamenti innovativi, le composizioni originali, le canzoni proprie, l’esecuzione virtuosa e la presenza scenica carismatica. «Cara sound like a whole festival wrapped into one band!» (BBC Scotland) «A world class band in top form» (Irish Music Magazine). 

Carlos Martínez (ES)

Non tutte le persone al mondo hanno le stesse opportunità. E men che meno gli stessi diritti. Ciò lascia senza parole. Con questo spettacolo, Carlos Martínez dà loro una voce risoluta. I singoli episodi ci toccano e ci fanno riflettere. Alcune scene sono di immediata lettura, altre più complesse. Il pubblico è esposto a un’alternanza di sentimenti. Ma Carlos Martínez non sarebbe Carlos Martínez se nel suo spettacolo mancassero fragorose risate. 

OKIDOK (BE)

OKIDOK presenta «HA HA HA», un titolo che è anche una scommessa perché la risata, che talvolta affiora e talaltra esplode sulle labbra di un pubblico senza età, è chiamata a farla da padrona. Sul palco, due buffi personaggi il cui naso rosso e l’aspetto ammiccano alla tradizione dei clown dell’Est. Ma questo riferimento alla tradizione si abbina a un gusto pronunciato per l’immaginario. Sguardi, mimiche, ma anche rapporti di forza, perché i complici sono di volta in volta soggetti, rivali o alleati. 

Compagnie Circoncentrique (CH)

Così come l’ispirazione si alterna con l’espirazione, due uomini agiscono e interagiscono in ipnotiche rotazioni. Con l’espressione del corpo, prodezze tecniche e continue sorprese gli artisti creano un universo intimista e misterioso mediante la manipolazione di lampade-oggetto. «Respire» è un’avventura circolare che vi trascinerà in un vortice acrobatico e poetico al ritmo del respiro. 

Saratoga (CAN)

Il progetto Saratoga doveva essere solo circostanziale. Al duo piaceva l’idea di mettersi in viaggio e presentare le rispettive canzoni, ma ben presto il passatempo ha preso il sopravvento. Con la missione di creare ogni volta un incontro intimo, è con la tenerezza nel cuore che il duo ha saputo conquistare il cuore del pubblico. Semplici e commoventi, la loro complicità desta i sensi e vi porta in una zona di benessere dalla quale uscirete sorridenti e sicuramente innamorati. 

Jerrycan (CH)

Lo spettacolo musicale e coreografico di Jerrycan verte sul concetto di «Bellezza ribelle», definita come segue: 1. tutto ciò che è rapidamente squalificato e di cui non si percepisce la poesia, il valore, la singolarità, la sensibilità o la ricchezza; 2. sono gli invisibili, gli impopolari, i bambini presi in giro a scuola, i perduti, i presunti falliti ecc. Jerrycan presenta un estratto di questo progetto in fase di creazione. 

LEOPOLDINE HH (FR)

Léopoldine e i suoi ragazzi hanno davvero aperto una breccia e sconquassano il genere chanson. Più di un concerto, il loro spettacolo è un’esperienza totale e singolare. Una rarissima osmosi tra rischioso avanguardismo e leggera burla.

Joshua Monten (CH)

Ballare è corteggiare. Anche nell’era del single dating e di «#MeToo», per molti il ballo continua a svolgere un ruolo centrale nella ricerca di un partner. La produzione per quattro Romeo (tra cui una donna travestita) vuole coinvolgere il pubblico nel rituale sempre eccitante dell’accoppiamento nella danza. Gli spettatori assumono il ruolo di Giulietta, guardano i ballerini dritti negli occhi mentre si avvicinano sempre di più. Questi Romeo danno tutto. Con astuzia, fascino e ritmo flirtano fino alla disperazione. 

Woman’s Move (CH)

«The Sensemaker» mette in scena una giovane donna alle prese con una segreteria telefonica. Mentre cerca di rispondere alle richieste di una voce sintetizzata, è sempre più messa alle strette. Critica delle nuove tecnologie e della burocrazia, questa performance solista combina danza, teatro e mimo e affronta con ironia le angosce e le frustrazioni di un mondo interconnesso. Divertente ma scomodo, «The Sensemaker» interroga le nostre capacità di resistere a un’autorità ingiusta. 

Christoph Simon (CH)

Nel suo terzo spettacolo cabarettistico, Christoph Simon racconta una commedia romantica. Due persone, due mondi. Lui: un vagabondo. Lei: una donna in carriera. Lui, con la sua chitarra, aumenta il rumore ambientale. Lei, delusa dall’amore, se ne sta seduta in ufficio. Le sue lacrime gocciolano sul computer, il che non fa bene alla tastiera. Così lui decide di trovarle un uomo: quello giusto per quasi tutto. 90 minuti di turbolenze, dramma e frustrazione da seduzione. «Spassoso come la più caustica stand-up comedy». 

Cie Pierre Caillou (CH)

Invitate al congresso di astronomia, le professoresse Lunatik e Van der Planet condividono il loro sapere rispondendo con serietà e poesia alle domande: «Perché il cielo è blu? Dove porta la via lattea?» Improvvisamente, vengono interrotte dalla telefonata di un bambino, il cui nonno è appena andato in cielo: le nostre scienziate prendono la questione molto sul serio: un nonno disperso nella via lattea? C’è poco da ridere! Bisogna ritrovarlo! E hop, nel razzo! 

Cobario (AT)

I Cobario trascinano il pubblico fin dalla prima canzone e vengono accolti da un fragoroso applauso. Disinvolti, affascinanti e divertenti, propongono una serata tutta all’insegna del malizioso charme viennese: qui uno spiritoso aneddoto autoironico sulla nascita di una canzone, là una storia illustre tratta dalla loro ultima tournée. Con passione esplorano l’ampio spettro della world music, toccano la classica, girovagano tra il pop, sempre con grande virtuosismo e ai massimi livelli musicali. 

Veri (CH)

Veri deve presentarsi ai servizi. Accertamento dell’idoneità al mercato del lavoro. Ossia se è ancora in grado di compiere il passo dalla macchina da scrivere alla virtual reality, oppure se passa al precariato o direttamente tra i ferrivecchi. Per i giovani, c’è il piano di studio 21. E qualche grana. Se in aritmetica Vreneli deve andare con Hansli da A a B o con Mustafa dalla Libia a Lampedusa. UniVerität: la risposta cabarettistica di Veri alle lacune formative e alle carenze di personale specializzato. Uno spettacolo politico, divertente e azzeccato. O, come scrive il Grenchner Tagblatt: «Quando la comicità rallegra il cuore». 

DuoCalva (CH)

Nel nuovo programma del DuoCalva si fanno i conti! Poiché nonostante tutti i loro sforzi non ricevono sussidi, si trovano sull’orlo della bancarotta. Disposti a qualunque sacrificio musicale, ricompongono la Nona di Beethoven in funzione del mercato, vendono singole note alla Banca Nazionale Svizzera e provvedono di persona a seppellire Tristano e Isotta. Con grande virtuosità musicale e una bella dose di umorismo i due suonatori d’archi lottano per la mera sopravvivenza.

Sebastian Nitsch (DE)

È un sognatore a occhi spalancati, un meticoloso osservatore che registra con amorevole cattiveria le assurdità della nostra vita quotidiana. Nitsch recita, conversa e canta in toni dolci come se avesse ingoiato un orsacchiotto, carino e gentile. Ma la fuga nei sogni non è concessa. Padroneggia anche il registro a tinte forti e l’argomentazione eccentrica, smaschera quasi subdolamente le banali realtà della quotidiana presa per i fondelli. Impegnativo, intelligente, cortese; cabaret del benessere ad alto livello. (Prix Pantheon 2015, Premio della giuria)

Gasandji (FR)

Gasandji è «colei che desta la coscienza». Gasandji è una voce, uno stile (la testa rasata, ornata da una sola treccia), uno spirito. Quando sale sul palco, s’impone con la sua classe, empatia e raffinatezza. È accompagnata da percussioni, una chitarra acustica e un flauto. I suoi musicisti sanno accompagnarla spontaneamente nell’evocazione dei suoi mondi, dal più intimo al più festoso. Lo stile di Gasandji attinge tanto a influenze congolesi come alla musica jazz.

Compagnia Dimitri/ Canessa (CH/IT)

«Il mio ideale è maturare verso l’infanzia». Lo spettacolo trae spunto dalla vita e dalle opere di Bruno Schulz, visionario autore polacco e grande ispiratore di Kantor. Trovare una chiave d’accesso al tempo dell’infanzia, alle memorie che resistono sotto le rughe della vita adulta. Ripercorrere quelle azioni piccole ed allo stesso tempo mitiche, oscure e luminose, intestimoniabili come i giochi dei bambini.

TheTWO (CH/MU)

Uno d’origine mauriziano e l’altro svizzero, theTWO esprimono una complicità che ci fa dimenticare le frontiere e ci ricorda che la musica è per prima cosa un linguaggio universale. Dal Lemano alle lagune dell’Oceano Indiano, passando dalle torbide acque del Mississippi, TheTWO trasportano il pubblico in un viaggio nel mondo delle emozioni. La loro musica a tratti selvaggia, a tratti lirica e sognante affonda le sue radici nel Delta blues e si nutre della sincerità del blues creolo delle isole Mauritius.

Loïc Faure (BE)

Loïc Faure s’ingabbia per inventare un nuovo percorso verso la libertà. Omo Forzuto delle fiere d’un tempo, acrobata ludico, ballerino, fondista, scimmia o scoiattolo muta in strano animale di cui si osserva, affascinati, il singolare comportamento. Il giocoliere amante delle sfide coltiva la sua passione insaporendola d’insidie. Incatenato alla sua gabbia, si arrampica, si destreggia, s’incaponisce e trabocca d’energia. Il corpo si forgia, le palline si addomesticano, lo spettacolare si mescola a virtuosismo e a poesia.

Daniel Lenz (AT)

Non si può non avere «nessuna» relazione! Ognuno è costantemente in relazione con qualcuno o qualcosa, anche se si è soli, frati o al centro edile e hobby. Daniel Lenz mostra le più disparate relazioni che «non» ci si può immaginare. Ma non c’è da preoccuparsi. Qui non si tratta dell’ennesima riproposta del cabaret sui rapporti di coppia, le relazioni sessuali, i pannolini e i pannoloni. Qui si tratta delle sole relazioni autentiche, come per esempio con le mosche, i libri per l’infanzia, i videogiochi, la confessione ecc.

Bibi Vaplan (CH)

Bibi Vaplan, la frizzante cantautrice grigionese, canta le sue canzoni vigorose, poetiche e melanconiche esclusivamente e appassionatamente in lingua romancia. Le composizioni si alzano come il vento, si dispiegano nei suoni del pianoforte con vibrante intensità o trasognata dolcezza e sono insufflate nelle anime dall’armonia della voce. Bibi Vaplan significa «Bibi, va piano». Un’esortazione rivolta a se stessa, un invito ad affrontare la vita con minore frenesia e maggiore riflessività.

Thorgevsky & Wiener (CH)

Un programma di narrazione musicale su confini e generazioni. Dan Wiener sfoglia con Maria Thorgevsky il suo album di famiglia. Anche se i suoi antenati ebrei provengono da molti Paesi e (talvolta volontariamente, talaltra no) hanno attraversato l’Europa in lungo e in largo spingendosi anche oltremare, ciò non è nulla d’eccezionale! I frammentari ricordi tratti da lettere e racconti, abbinati a canzoni, sono rappresentativi per molte altre storie di migrazione.

Walterundschalter (CH)

Il duo Walterundschalter si muove sul filo del rasoio tra apparire ed essere. Si asserisce, disseziona e interroga con parole e suoni – sempre in contatto con il pubblico, che sempre più diventa il vero contenuto dello spettacolo…

Glauser Quintett (CH)

Il Glauser Quintett ha sviluppato negli scorsi cinque anni una propria forma di narrazione letteraria in cui ci si sente allo stesso tempo in un concerto. La storia di «Elsi – oder Sie geht um» riporta gli ascoltatori all’anno 1934, dove sui pianerottoli di una casa di quattro appartamenti a Winterthur gli inquilini si scambiano ansie e sogni. Solo Elsi riesce a esprimere la sensazione paralizzante di angoscia che tormenta tutti gli inquilini – la bambina sembra essere la coscienza della casa.

Katie Freudenschuss (DE)

Katie Freudenschuss è cantante, musicista e voce narrante proveniente da Amburgo. Una serata con lei è come una serata ben riuscita tra amici, con storie divertenti e cattive e buona musica. Ma come capita tra amici, spesso ti dicono la verità. Lo spazio tra dolce melanconia e tagliente ironia misura talvolta solo un accordo o una riga. Con il coraggio per sentimento e pathos Katie perora la causa di più Hollywood nella vita quotidiana – per te, per me, per tutti!

Federspiel (AT)

Musica alpina per strumenti a fiato con raffinati innesti contemporanei. Una bravura da paura è accompagnata da una frizzante, giovanile e gioiosa «impertinenza» nell’esecuzione, negli arrangiamenti, nell’immagine. La banda di sette musicisti mescola senza falsi pudori musica popolare indigena con elementi della world music. Con alle spalle ormai undici anni di illimitata voglia di suonare Federspiel si presenta adesso con il nuovo programma «Spiegelungen» come uno dei più interessanti e innovativi complessi della scena bandistica europea.

Compagnia Due (CH)

Un vecchio mobile abbandonato sul palco, rapisce i due protagonisti in un viaggio libero e fantastico. La Compagnia Due è la clowneria pura, il nonsense, l’assurdo, l’improbabile, il mondo della fantasia che esplode con riferimenti alla clownerie più classica; pantomima del cinema muto, dalla micromagia al jonglage, il tutto in una giostra funambolica di trovate esilaranti in cui riesce l’unione tra precisione tecnica, classe ed estrosa bravura.

Sandro De Feo (CH)

Prendete una famiglia italiana immigrata negli anni Sessanta, intrisa di contraddizioni, qui vivisezionata con ironia. Solo in scena, quest’attore comico interpreta il padre, grande appassionato della canzone melodica italiana, il fratello calciatore, la mamma, la nonna, la zia e se stesso. In quest’ambiente un po’ folle dove si mescolano gli accenti – italiano, friulano o svizzero tedesco – si assiste a un’’insolita cena in famiglia e agli equivoci che la condiscono. Un concentrato di commedia all’italiana!

Samuel Mosima (CH)

Il contadino Sämi osserva i suoi animali: le galline si sentono infastidite dallo stallone che la fa davanti alla loro capanna? Un toro sa fare da paciere e cosa pensano le pecore bianche delle pecore nere? Quando un giorno bussano alla porta della fattoria gli animali di un circo per chiedere temporanea accoglienza, Sämi ne parla con i suoi animali. Le opinioni divergono. Samuel Mosima mostra nel suo nuovo spettacolo come possa essere diverso l’incontro con lo straniero. E come possano essere diverse le opinioni.

Theater Bilitz (CH)

L’orso ammaestrato Joscho viene dall’Est, la pantegana Céline dall’Ovest. Da qualche parte nel mezzo si incontrano. E si scontrano. Chi è arrivato per primo? Da dove viene? Perché il suo odore è diverso? Perché ha quell’aspetto? Un incontro pieno di sospetto e pregiudizi. È ovvio, le pantegane puzzano e gli orsi rubano! Eppure sono entrambi curiosi… «Wer bist du denn?» raccontato da due figure per le quali la diversità è un arricchimento e che nonostante gli iniziali pregiudizi diventano amici.

Mikhail Usov (DE/UA)

«Inside» è la storia di un sarto di balletto e di una ballerina. Il tema principale è la comunicazione tra mondo fisico e immaginario. La narrazione nonverbale convince soprattutto per l’efficacia delle immagini, il coinvolgimento del pubblico e una travolgente comicità. L’opera è stata presentata in prima assoluta alle Ruhrfestspielen Recklinghausen nel 2015 ed è adatta a famiglie e adulti.

Carlos Henriquez (CH)

Da sempre, Carlos Henriquez documenta i piccoli inconvenienti della vita quotidiana e le mostruose apprensioni che le contrarietà del mondo generano in lui. A 45 anni, ha deciso di raccontarle. Vuota il sacco, saltando di palo in frasca, mescolando monologhi e mimiche approssimative. Spiffera aneddoti che magari sarebbe stato meglio tenere tra gli scheletri nell’armadio. Finché ci rendiamo conto che quelle (dis)avventure potrebbero essere le nostre. Intercalato da brevi filmati muti, «Vide-Grenier» dimostra che possiamo irritarci anche nei nostri sogni.

Aydin Isik (DE)

C’è molto da dire. Problemi irrisolvibili; lavoro interinale, lavoro avventizio, disoccupazione. Un brillante crossover delle mentalità. Un clown geniale e brillante e uno scettico radicale, ogni secondo sorprendente, divertente, assolutamente da vedere. Il suo approccio è però lontano anni luce dalla solita commedia sui migranti
nello stile di un Bülent Ceylan: il suo è un trattato cabarettistico sulla degradata cultura politica in Europa.

Kleztory (CA)

Così come la musica Klezmer che suonano con passione i Kleztory, lo spettacolo forma un ricco mosaico di culture, percorsi e sensibilità musicali. Unendo le loro forze, questi musicisti navigati ricreano la virtuosità e le emozioni proprie dello stile. Propongono un approccio singolare, creando arrangiamenti allo stesso tempo innovativi e custodi della tradizione, come pure composizioni originali.

The Legacy (CH)

The Legacy è sia un omaggio sia un atto di presenza per l’hiphop. Con un intrigante collage di un florilegio di classici rap degli ultimi tre decenni e con il rapper e contastorie Samwhaa! creano un programma che coinvolge. Un coinvolgimento del pubblico che, con grande finezza, sarà anche diretto!

A Little Green (CH)

Un’infinità di strumenti, quattro amici, un cuore. L’entusiasmo e il piacere di suonare che questi musicisti tirano fuori sul palco è insuperabile. Il repertorio comprende melodie irlandesi con molteplici arrangiamenti, canzoni dell’Italia meridionale e canti bretoni. Il tutto presentato con tale charme che si vorrebbe lo spettacolo non finisse mai. Una musica trascinante e ballabile, che apre i cuori e fa sentire quanto di bello la vita possa offrire!

Šuma Čovjek (CH)

La loro musica scatena da tempo l’entusiasmo del pubblico festaiolo appassionato di ritmi balcanici. Per il singolo «Babel» (dicembre 2015) sono state registrate composizioni frutto di una collaborazione svizzero-bosniaco-algerina. Le liriche trattano di temi attuali e politici, nonché delle personali storie (di migrazione) dei due cantanti.

Théâtre Frenesí (CH)

Esopinetta custodisce e regala parole nascoste nelle sue 49 gonne con centinaia di tasche, a loro volta piene di parole, parole per ogni giorno e ogni situazione. A pochi passi vive un ragazzo, Motus, che ha un grande dolore e ha deciso di non parlarne a nessuno. «Des mots plein les poches» rende omaggio alle emozioni, al linguaggio e al potere riparatore della parola. Questo spettacolo fuoristrada mette insieme universi molto diversi come il racconto, la clowneria, il canto lirico, la pantomima e le arti di strada.

Duo Luna-tic (CH)

Claire da Berlino e Olli dalla Parigi dell’Est (Ginevra), due donne che non potrebbero essere più diverse, accompagnano l’un l’altra al, sopra, accanto e sotto il pianoforte. …e oggi un microfono radiofonico spicca al centro del palco. Con canzoni cantante sottovoce e a squarciagola, in modulazione di frequenza tra cuore e dolore, le due donne sono in onda in diretta per le loro ascoltatrici e i loro ascoltatori. Fanno parte dello spettacolo anche una tempesta radio, silenzio radio e microonde… Una radio come non l’avete mai vista né sentita!

Samuel Müller Dimitri, David Labanca (CH)

Oscillando tra il tragico e il comico, «Backwoodsman» mette in luce l’educazione dell’homo ferus. Un uomo cresciuto in una foresta lontano dalla civiltà. In questo isolamento è diventato un uomo selvaggio, un homo ferus. Ora, il dottor Victor Popper, prova ad educare l’homo ferus secondo le norme della società ma, rendere il selvaggio un membro della società, si rivela molto difficile. Uno scontro tra l’uomo irrazionale e instintivo contro l’uomo razionale e intellettuale. Chi vincerà?

 

Simon Chen (CH)

«Meine Rede!» – un programma cabarettistico su insidie verbali e trucchi retorici, su luoghi comuni e frasi fatte ben piazzate nella dialettica tra democrazia indiretta e schietta libertà di parola. Ma non si tratta solo di politica. Anche in altri ambiti della vita è possibile conquistare con le giuste parole fedeli, creditori e altri adepti dipendenti. Tanto nella ricerca dell’anima gemella come nella pesca di uomini; chi sa distogliere con la bocca lo sguardo dagli occhi ha buon naso per queste cose.

Boll & Roche Cie (CH)

Un universo infernale animato dalle melodie fragorose d’un pianista, dagli ingranaggi di un marchingegno stridente e dalla gestualità ossessiva di una ballerina! Lo spettacolo «Obsession» cerca di rappresentare il meccanismo di un sistema alienante per l’essere umano che lo costringe ad adottare comportamenti sempre più conformisti. Una deriva che porta irrimediabilmente l’essere umano a cercare, in una corsa sfrenata contro il tempo, la fuga, l’illu-
sione dell’immortalità e piaceri insaziabili.

Marco Neri & Luca Regina (IT)

The Magic Van è un furgone Ford Transit d’epoca trasformato con cura e perizia in un piccolo caffè teatro di inizio novecento. Gli spettatori entrano a gruppi di 8 a 10 persone per volta, vengono serviti dei pasticcini e del marsala e lo spettacolo può iniziare. Brevi ma strabilianti numeri di magia dal sapore di altri tempi li accompagneranno in questo Magic Comedy Show. Un allestimento che è una vera e propria installazione artistica: uno spettacolo che è un autentico viaggio nel tempo.

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